Opzione donna Precoci Usuranti Esodati criticità irrisolte

Il 26 settembre il Governo varerà la nota di aggiornamento del Def dove saranno evidenziate le stime del Pil e sui parametri deficit/Pil ed infine debito/Pil, motivo per il quale il confronto tra Governo e sindacati è slittato al 27 settembre, conoscere queste stime da l’esatta cifra da stanziare per i provvedimenti del tema previdenziale che saranno poi inseriti, se approvati, nella legge di stabilità 2017; l’economista Giuliano Cazzola, nella trasmissione Cofee Break, ha perso un’ottima occasione per tacere mentre difendeva a spada tratta la legge Fornero 2011, dichiarando che le modifiche a tale legge non sono una priorità in quanto prive di risorse necessarie sia per Opzione Donna, lavoratori precoci, lavori usuranti e lavoratori Esodati e quant’altro riguardi l’argomento pensioni; Opzione Donna, lavoratori precoci, lavori usuranti e lavoratori Esodati sono invece criticità irrisolte che devono essere assolutamente  definite una volta per tutte!

Le criticità irrisolte di Opzione Donna, precoci usuranti esodati
OPZIONE DONNA

Precoci lavori usuranti e lavoratori Esodati: in un intervento Cesare Damiano, Presidente Commissione Lavoro alla Camera rassicura i lavoratori, come di fatto ha rimarcato Titti di Salvo, del Pd, nella trasmissione ‘Mi manda Rai 3’: ‘“Il ministro Poletti ha dichiarato che occorrono alcuni approfondimenti sul tema delle pensioni prima dell’incontro del 27 settembre con i sindacati. Siamo convinti che questa scelta sia utile per definire nel miglior modo possibile i contenuti di una eventuale intesa, importante e delicata per i temi ad alta sensibilità sociale che contiene‘, proseguendo e spiegando: ‘In particolare vogliamo evidenziare alcune criticità: la prima riguarda i cosiddetti lavoratori precoci, cioé coloro che hanno cominciato a lavorare in una eta’ compresa tra i 14 e i 18 anni. Per questi lavoratori non possiamo immaginare una misura di sconto ‘simbolica’ (di un paio di mesi) rispetto all’attuale tetto dei 42 anni e 10 mesi di contributi’ .

Ed infine ha risposto all’economista Giuliano Cazzola, evidentemente poco informato: ‘La seconda criticità- riguarda gli esodati: riteniamo indispensabile che l’ottava salvaguardia sia quella definitiva, anche perché le risorse sono già state stanziate’ . ‘Infine, mentre per le categorie maggiormente disagiate (disoccupati, addetti ai lavori usuranti e pesanti e invalidi) l’accesso all’anticipo pensionistico è a costo zero, per gli altri la penalizzazione può arrivare al 7% per ogni anno: un sacrificio difficilmente sostenibile che renderebbe la misura poco utilizzabile, come è capitato con il Trattamento di Fine Rapporto in busta paga’.

Opzione Donna: per questa categoria la risposta all’economista Cazzola arriva dalla trasmissione Mi manda Raitre quando l’onorevole del Pd Titti Di Salvo ha assicurato che i fondi destinati dalla Legge di Stabiltà per Opzione Donna saranno utilizzati tutti per questo regime e saranno rese gratuite le ricongiunzioni dei contributi versati in gestioni separate a cui le donne, che per la gran parte hanno avuto carriere discontinue, sono molto interessate. Anche nella trasmissione di La7, Coffee Break, la lavoratrice intervistata, Maria Manzi, si chiede come mai il Governo non riconosce il lavoro svolto dalle donne nella società e sul posto di lavoro visto che accettano anche la decurtazione dell’assegno del 30% per tutta la durata della loro vita;  questo in attesa della pubblicazione da parte dell’Inps dei dati sull’utilizzo della misura fino al 30 settembre, il Comitato Opzione Donna è impegnato in una campagna di sensibilizzazione a sostegno della richiesta di poter accedere alla pensione con 35 anni di contributi, 57 anni di età e con un assegno calcolato interamente col sistema contributivo. I fondi risparmiati e a disposizione di Opzione Donna dovrebbero essere utilizzati per prorogare il regime a favore di altre donne, quelle nate nell’ultimo trimestre 51-58 e poi le nate successivamente.

L’economista Giuliano Cazzola, prima di dar fiato alle sue trombe di protesta contro chi cerca di ottenere i propri diritti calpestati dalla legge Fornero 2011, dovrebbe informarsi e non gettare ansie e preoccupazioni laddove esistono già in attesa di una risoluzione a questi drammatici problemi che vedono coinvolti milioni di famiglie italiane, l’economista Cazzola con le sue perfomance in contrasto a chi vuole migliorare lo stato di vita con giustizia ed equità non ha ben chiaro nella sua mente che l’essere umano deve essere messo davanti a cifre e ragion di Stato, d’altra parte come può capire un personaggio simile che solo dopo 5 anni di ‘lavoro’  svolto come parlamentare percepisce 1.365,96 mensili, senza contare altre remunerazioni? In miniera dovrebbe andare… allora capirebbe!

Fonte: PensioniBlog-Urbanpost

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